Teoria Esoterica dell'esistenza di Atlantide
Nell'introduzione di questo sito web si è parlato di elencare tutte le possibili teorie sull'argomento Atlantide, la teoria che segue è la più incredibile e meno accettata dal mondo scientifico, in quanto l'esoterismo non può fornire prove materiali delle proprie argomentazioni, riguardo innanzitutto al diverso luogo d'origine del primo uomo e alla diversa datazione fornita sempre per la nascita del primo uomo. é comunque giusto lasciare decidere al lettore quale sia la verità anche se in pochi accettano questa teoria che sconvolge ciò che sta alla base di ogni religione e che riusci ad affascinare un personaggio emblematico e terribile come Hitler, tanto da portarlo a cercare di ricreare la razza perfetta.
L’antropologia esoterica intende indagare ed approfondire il processo evolutivo dell’uomo, che come vedremo segue un progetto ideale o Archetipo Divino, a partire dai primi albori fino all’uomo moderno dei nostri giorni. Il metodo che utilizza l’occultista avanzato, per potere studiare ed investigare chiaramente ed obiettivamente ciò che è accaduto nel remoto passato, consiste nello sviluppare certe capacità superiori che gli permettono di entrare coscientemente nella “Memoria dei Logos Planetari” o “Registri akashici”. I Registri Akashici rappresentano la memoria del tempo, tutto il ricordo dei tempi. Questi registri si trovano nei Piani Superiori, dove è permesso accedere solo agli Iniziati di un certo livello. Maestri ed Iniziati del passato e del presente hanno dunque scoperto gli Annali della Terra e quel gran tesoro di conoscenze che formano gli insegnamenti esoterici, attingendo da questa immensa Memoria.
L’intera evoluzione planetaria, consta in tutto di sette “razze-radice”, cinque delle quali si sono già avvicendate nel corso delle ere, mentre attualmente volge al termine la quinta e stiamo entrando nella sesta razza-radice. Ne dovranno quindi emergere ancora due, per completare l’intero ciclo planetario di vita su questo pianeta. Ogni razza, che comprende a sua volta sette sottorazze, ha il nobile impegno di concretizzare e rivelare un preciso archetipo, in accordo con gli Archetipi Universali.
L’uomo attuale, quell’essere tanto sofisticato, colto, sensibile, intelligente, creativo; fisicamente, emozionalmente, mentalmente e spiritualmente sviluppato, è il risultato indubbio di milioni di anni di evoluzione. L’essere umano è come un seme che contiene ancora dentro di sé un enorme potenziale latente, che prima o poi farà sbocciare tutti i suoi frutti divini. Ma quale fu l’origine della specie umana, la sua ragion d’essere? e quale sarà la sua meta finale?
Elenchiamo di seguito le razze o evoluzioni umane che si sono succedute nel tempo, dalla più antica alla più recente:
1° La razza Protoplasmatica.
2° La razza Iperborea.
3° La razza Lemuriana.
4° La razza Atlantica.
5° La razza Ariana, l’attuale, composta da tutte le etnie presenti.
6° La futura razza, in incipiente formazione.
7° L’ultima razza, cioè il Perfetto Uomo-divino.
L’antropologia esoterica intende indagare ed approfondire il processo evolutivo dell’uomo, che come vedremo segue un progetto ideale o Archetipo Divino, a partire dai primi albori fino all’uomo moderno dei nostri giorni. Il metodo che utilizza l’occultista avanzato, per potere studiare ed investigare chiaramente ed obiettivamente ciò che è accaduto nel remoto passato, consiste nello sviluppare certe capacità superiori che gli permettono di entrare coscientemente nella “Memoria dei Logos Planetari” o “Registri akashici”. I Registri Akashici rappresentano la memoria del tempo, tutto il ricordo dei tempi. Questi registri si trovano nei Piani Superiori, dove è permesso accedere solo agli Iniziati di un certo livello. Maestri ed Iniziati del passato e del presente hanno dunque scoperto gli Annali della Terra e quel gran tesoro di conoscenze che formano gli insegnamenti esoterici, attingendo da questa immensa Memoria.
L’intera evoluzione planetaria, consta in tutto di sette “razze-radice”, cinque delle quali si sono già avvicendate nel corso delle ere, mentre attualmente volge al termine la quinta e stiamo entrando nella sesta razza-radice. Ne dovranno quindi emergere ancora due, per completare l’intero ciclo planetario di vita su questo pianeta. Ogni razza, che comprende a sua volta sette sottorazze, ha il nobile impegno di concretizzare e rivelare un preciso archetipo, in accordo con gli Archetipi Universali.
L’uomo attuale, quell’essere tanto sofisticato, colto, sensibile, intelligente, creativo; fisicamente, emozionalmente, mentalmente e spiritualmente sviluppato, è il risultato indubbio di milioni di anni di evoluzione. L’essere umano è come un seme che contiene ancora dentro di sé un enorme potenziale latente, che prima o poi farà sbocciare tutti i suoi frutti divini. Ma quale fu l’origine della specie umana, la sua ragion d’essere? e quale sarà la sua meta finale?
Elenchiamo di seguito le razze o evoluzioni umane che si sono succedute nel tempo, dalla più antica alla più recente:
1° La razza Protoplasmatica.
2° La razza Iperborea.
3° La razza Lemuriana.
4° La razza Atlantica.
5° La razza Ariana, l’attuale, composta da tutte le etnie presenti.
6° La futura razza, in incipiente formazione.
7° L’ultima razza, cioè il Perfetto Uomo-divino.
La razza Protoplasmatica
La prima razza radice, la “Protoplasmatica”, ebbe come ubicazione geografica le zone oggi occupate da Groenlandia, Islanda, Norvegia, Svezia ed estremo nord della Siberia. Questa antica estensione venne denominata “Isola Sacra e Imperitura”, poiché il suo destino era quello di durare dall’inizio alla fine dell’intero ciclo cosmico. Essa è stata la culla del primo uomo e sarà la dimora dell’ultimo mortale divino, della settima razza radice. Molto poco si può dire tuttavia di questa terra misteriosa e sacra, se non che essa esiste ancora oggi, ma solamente nello stato eterico, nei piani sottili della quarta dimensione.
La razza che l’abitava non era ancora umana, non aveva infatti involucro fisico ed era costituita totalmente di materia eterica. In quell’epoca il mondo si trovava in uno stato di fusione e aveva un’atmosfera gassosa. Questi corpi di enormi dimensioni si ammucchiavano insensibili e passivi, mentre una rudimentale coscienza poteva appena lievemente influire in loro. Erano dotati di un’apertura nella parte superiore del corpo, attraverso la quale si proiettava una specie di organo di orientamento (che più tardi evolverà nella ghiandola pineale), che segnalava loro i luoghi pericolosi o il calore eccessivo.
Era una razza che galleggiava e scivolava sull’ambiente, senza collocarsi ancora sul suolo caldo e umido della Terra; essa era evoluta nelle dimensioni Superiori della natura e del cosmo, e finalmente si era cristallizzata anche sul suolo terrestre, dopo molti processi evolutivi. Di questa razza-radice non si può dire che avesse delle sottorazze definite, piuttosto è più corretto affermare che passò per sette diverse tappe di crescita. I primi corpi costituiti erano androgini, ossia senza caratteri sessuali e con solamente due funzioni ben definite: l’alimentazione e la respirazione. Quindi tutta la coscienza era polarizzata in queste due attività principali.
L’Iniziato che investiga su questa razza e queste epoche remote, può contemplare il lavoro realizzato da una certa gerarchia di “Devas” (Angeli), mentre insegnano a quegli esseri primitivi, seme dell’umanità, a mangiare e respirare, e mentre incentivano il processo di strutturazione dei loro rozzi corpi. In un periodo successivo è possibile osservare la comparsa dei sensi fisici, che si svilupparono in un lungo arco temporale: dapprima compaiono la vista, l’udito, l’olfatto, e solo più tardi il gusto ed il tatto. I sensi permisero la comunicazione della vita Interna con l’esterno, la possibilità di percepire e sperimentare l’ambiente e di influenzarlo. Verso la fine della settima sottorazza, della prima razza-radice, l’essere umano possiede ormai un contorno definito e strutturato, ma ancora molto rozzo e sproporzionato.
La razza Iperborea
La seconda razza-radice “Iperborea” si sviluppò negli stessi luoghi della precedente, ma si estese fino all’attuale Inghilterra. A quell’epoca, in quei luoghi il clima era tropicale e con una lussureggiante vegetazione. Le prime sottorazze della seconda razza-radice possedevano ormai certi profili semi-umani. Questi esseri fluttuavano, scivolavano ed ascendevano sugli splendidi boschi tropicali, incominciando a sviluppare il germe dalla sensibilità e a sperimentare certe modificazioni emozionali, nella coscienza embrionale che si andava strutturando. E’ il primo sintomo di coscienza sensitiva che si eleva al di sopra della rudimentale coscienza fisica. All’epoca della quarta-sottorazza, il corpo fisico appare molto più stilizzato benché ancora gigantesco, raggiungendo altezze di tre o quattro metri. L’ambiente circostante è molto ostile e il corpo dell’uomo deve essere straordinariamente forte, per potere sopravvivere alla spaventosa lotta quotidiana contro gli elementi e gli enormi, aggressivi animali, soprattutto rettili, che si disputano il territorio.
Inoltre la sensazione costante del pericolo induce gli uomini ad avvicinarsi tra loro. Si vanno così costituendo nuclei e piccole comunità estremamente primitive e rozze, dove impera la legge del più forte, e dove gli individui che ne fanno parte si nutrono delle carcasse degli animali morti, ma all’occorrenza anche dei corpi dei loro simili. Durante le ultime tappe di questa razza, la colonna vertebrale si è ormai verticalizzata e l’uomo può ormai erigersi e camminare.
La prima razza radice, la “Protoplasmatica”, ebbe come ubicazione geografica le zone oggi occupate da Groenlandia, Islanda, Norvegia, Svezia ed estremo nord della Siberia. Questa antica estensione venne denominata “Isola Sacra e Imperitura”, poiché il suo destino era quello di durare dall’inizio alla fine dell’intero ciclo cosmico. Essa è stata la culla del primo uomo e sarà la dimora dell’ultimo mortale divino, della settima razza radice. Molto poco si può dire tuttavia di questa terra misteriosa e sacra, se non che essa esiste ancora oggi, ma solamente nello stato eterico, nei piani sottili della quarta dimensione.
La razza che l’abitava non era ancora umana, non aveva infatti involucro fisico ed era costituita totalmente di materia eterica. In quell’epoca il mondo si trovava in uno stato di fusione e aveva un’atmosfera gassosa. Questi corpi di enormi dimensioni si ammucchiavano insensibili e passivi, mentre una rudimentale coscienza poteva appena lievemente influire in loro. Erano dotati di un’apertura nella parte superiore del corpo, attraverso la quale si proiettava una specie di organo di orientamento (che più tardi evolverà nella ghiandola pineale), che segnalava loro i luoghi pericolosi o il calore eccessivo.
Era una razza che galleggiava e scivolava sull’ambiente, senza collocarsi ancora sul suolo caldo e umido della Terra; essa era evoluta nelle dimensioni Superiori della natura e del cosmo, e finalmente si era cristallizzata anche sul suolo terrestre, dopo molti processi evolutivi. Di questa razza-radice non si può dire che avesse delle sottorazze definite, piuttosto è più corretto affermare che passò per sette diverse tappe di crescita. I primi corpi costituiti erano androgini, ossia senza caratteri sessuali e con solamente due funzioni ben definite: l’alimentazione e la respirazione. Quindi tutta la coscienza era polarizzata in queste due attività principali.
L’Iniziato che investiga su questa razza e queste epoche remote, può contemplare il lavoro realizzato da una certa gerarchia di “Devas” (Angeli), mentre insegnano a quegli esseri primitivi, seme dell’umanità, a mangiare e respirare, e mentre incentivano il processo di strutturazione dei loro rozzi corpi. In un periodo successivo è possibile osservare la comparsa dei sensi fisici, che si svilupparono in un lungo arco temporale: dapprima compaiono la vista, l’udito, l’olfatto, e solo più tardi il gusto ed il tatto. I sensi permisero la comunicazione della vita Interna con l’esterno, la possibilità di percepire e sperimentare l’ambiente e di influenzarlo. Verso la fine della settima sottorazza, della prima razza-radice, l’essere umano possiede ormai un contorno definito e strutturato, ma ancora molto rozzo e sproporzionato.
La razza Iperborea
La seconda razza-radice “Iperborea” si sviluppò negli stessi luoghi della precedente, ma si estese fino all’attuale Inghilterra. A quell’epoca, in quei luoghi il clima era tropicale e con una lussureggiante vegetazione. Le prime sottorazze della seconda razza-radice possedevano ormai certi profili semi-umani. Questi esseri fluttuavano, scivolavano ed ascendevano sugli splendidi boschi tropicali, incominciando a sviluppare il germe dalla sensibilità e a sperimentare certe modificazioni emozionali, nella coscienza embrionale che si andava strutturando. E’ il primo sintomo di coscienza sensitiva che si eleva al di sopra della rudimentale coscienza fisica. All’epoca della quarta-sottorazza, il corpo fisico appare molto più stilizzato benché ancora gigantesco, raggiungendo altezze di tre o quattro metri. L’ambiente circostante è molto ostile e il corpo dell’uomo deve essere straordinariamente forte, per potere sopravvivere alla spaventosa lotta quotidiana contro gli elementi e gli enormi, aggressivi animali, soprattutto rettili, che si disputano il territorio.
Inoltre la sensazione costante del pericolo induce gli uomini ad avvicinarsi tra loro. Si vanno così costituendo nuclei e piccole comunità estremamente primitive e rozze, dove impera la legge del più forte, e dove gli individui che ne fanno parte si nutrono delle carcasse degli animali morti, ma all’occorrenza anche dei corpi dei loro simili. Durante le ultime tappe di questa razza, la colonna vertebrale si è ormai verticalizzata e l’uomo può ormai erigersi e camminare.
La razza Lemuriana
Si può dire che durante le due prime grandi razze-radice apparse sulla Terra, si crearono le sfumature fisiche ed emozionali dell’umanità. L’aspetto mentale apparirà solo più tardi, grazie all’azione diretta di esseri extraplanetari altamente evoluti, denominati “Signori della Fiamma”, i quali inocularono nell’uomo il germe del pensiero. L’uomo propriamente detto, come essere superiore ed intelligente, apparirà solo con la terza razza-radice, la cosiddetta “razza Lemuriana”.
“Lemuria” è il nome del continente abitato dai lemuriani, i quali rappresentano, nell’ambito dell’intera evoluzione planetaria, la terza razza-radice (composta da sette sottorazze), affermatasi dopo le due precedenti: “la Protoplasmatica” e “l’Iperborea”. Tale nome, “Lemuria”, fu coniato da “P. L. Sclater”, uno studioso che tra il 1850 e il 1860, confermò l’esistenza di questa antica estensione di terra, con fondamenti zoologici. In tempi preistorici dunque un grande continente si estendeva tra il Madagascar, Ceylon e Sumatra, arrivando a comprendere alcune parti dell’attuale Africa. Ad un certo punto tuttavia, una parte del continente che si estendeva sotto l’equatore sparì completamente, sprofondando sotto le acque del Pacifico e lasciando qua e là solamente alcune isole.
La razza che abitava quei luoghi in quelle ere lontane, era costituita inizialmente da individui ermafroditi di alta statura, con fronte bassa, naso piatto, mandibola saliente e pelle scura. Fino all’epoca della terza sottorazza lemuriana, gli uomini possedevano un unico occhio in mezzo alla fronte (da cui il mito greco dei ciclopi) e due occhi posteriori, che però si trasformarono in veri e propri organi di visione solo durante la successiva razza-radice, la razza atlantica. Alla fine del periodo lemuriano, l’uomo incominciò a sviluppare una solida struttura ossea, mentre la separazione graduale dei sessi, fu un processo molto lento che impiegò circa 18 milioni di anni, completandosi nel periodo Giurassico del Mesozoico, nel periodo dei dinosauri.
Per quanto riguarda la riproduzione, durante la terza e quarta sottorazza, l’individuo – essendo ermafrodito e possedendo entrambi gli organi sessuali, maschile e femminile – si riproduceva mediante il sistema di gemmazione, cioè eliminando periodicamente dalle ovaie un ovulo, che giaceva e cresceva all’interno dell’individuo stesso, fino al momento della nascita. L’atto sessuale quindi non esisteva ancora, perchè ogni essere era completo in sé e indipendente. Solo verso la fine del periodo lemuriano e all’inizio della successiva razza atlantica, con la separazione definitiva dei sessi, si generalizzò anche l’atto sessuale. Nell’epoca post-lemurica, si vide chiaramente che alcuni bambini nascevano con l’organo sessuale maschile più sviluppato del femminile o viceversa; tale processo si andò facendo sempre più evidente fino a che finalmente nacquero solamente bambini con un unico genere sessuale.
Un fatto di grande rilevanza per il processo evolutivo dell’uomo, avvenne poi al tempo della quinta sottorazza lemuriana, circa sedici milioni e mezzo di anni fa, con l’arrivo sul pianeta Terra, di esseri extraplanetari chiamati “Signori della Fiamma”. A quell’epoca gli uomini erano ormai pronti a ricevere l’impulso o principio mentale, ossia quell’elemento che contraddistingue sostanzialmente l’uomo dall’animale. I “Signori della Fiamma” agirono quindi proiettando la scintilla mentale negli uomini e svegliando in loro l’intelletto.
Ecco come la tradizione esoterica descrive l’arrivo di queste esseri extraplanetari: “Con il poderoso ruggito della veloce discesa da incalcolabili altezze, circondati da ignee masse che riempirono il cielo con fugaci lingue di fuoco, scintillò attraverso gli spazi del cielo, la Carrozza dei Figli del Fuoco, i Signori della Fiamma arrivati da Venere”. Da un punto di vista occultista, questi avvenimenti indicano l’instaurazione sulla Terra della cosiddetta “Gerarchia spirituale Planetaria”, anche chiamata “Grande Fraternità Bianca”, la quale agiva allora e agisce ancora oggi, in tutte le sfere dell’attività umana, promuovendo, da un piano invisibile della vita, correnti positive di pensieri e idee, che influiscono in campo politico, religioso, economico, culturale, scientifico ecc., dando il giusto impulso e il corretto orientamento a queste attività, ma sempre entro un limite preciso, il limite che impone la legge del libero arbitrio dell’uomo.
Questi Esseri provenienti da Venere, un pianeta intimamente relazionato con il nostro, si consacrarono quindi come dirigenti della Terra e rappresentanti della “Volontà dei Logos”, con lo scopo di far progredire la nostra umanità. Collocarono la mente germinale nell’uomo, impregnandolo della qualità di una personalità separativa, con tutte le possibilità di esperienza e sviluppo del caso, ma anche con alcuni inconvenienti. Da quel momento in poi si avviò il processo di individualizzazione dell’uomo, che avrebbe portato nel tempo alla creazione dell’individuo, propriamente detto. Il primo passo in questa direzione fu la formazione di un cervello in grado di accogliere la mente, cosa che avvenne come conseguenza della separazione dei sessi. L’esistenza infatti in ogni essere umano di un polo sessuale non più utilizzato per la riproduzione, poté far sviluppare il cervello e la coscienza umana.
Essendo maghi di nascita, l’evoluzione dei lemuriani si incentrava soprattutto nella conquista di conoscenze materiali. I “Signori della Fiamma” quindi insegnarono agli uomini le Leggi della Natura ed i fatti relazionati col livello fisico della materia, fortificando al contempo in loro, gli aspetti della volontà e della memoria. Tuttavia man mano che l’uomo sviluppava la mente e l’intelletto e incominciava a prendere le proprie decisioni, emancipandosi sempre più dalla tutela degli Angeli, la speciale chiaroveggenza primitiva dei lemuriani andò perdendosi.
Il Piano di Evoluzione previsto per l’uomo, vedeva il completamento del processo d’individualizzazione per la fine dell’epoca atlantica, ma a causa dell’intervento e dell’azione sugli uomini di alcuni Angeli speciali, che avevano avuto uno sviluppo a sé stante rispetto agli altri, le cose andarono diversamente da quanto previsto. Questi esseri denominati “Spiriti Luciferi” o “Portatori di Luce” essendo angeli non possedevano un corpo denso, ma necessitavano in quei momenti, per continuare nella loro evoluzione, e per potersi esprimere ed acquisire nuove conoscenze, di corpi mentali ed organi cerebrali fisici, come quelli dell’uomo. Di conseguenza, i Luciferi si manifestarono nella coscienza interna di alcuni lemuriani di sesso femminile, che erano i più avanzati come capacità immaginativo-introspettiva, trasmettendo loro una serie di conoscenze. Questi Angeli, a differenza degli altri e grazie al loro speciale sviluppo, erano quindi in grado di mettersi in comunicazione con gli uomini, offrendo conoscenza in cambio della possibilità di acquisire esperienze tramite l’uomo, in una specie di simbiosi o scambio di facoltà. La Gerarchia Planetaria pur non avendo contemplato tale connessione, tale stretto contatto tra questi Angeli Luciferi e l’uomo, optò tuttavia per non intervenire in quel processo.
I Luciferi portarono quindi all’uomo la conoscenza di ciò che significa essere un’entità separata ed autonoma, conferendogli la libertà di giudizio e di azione. Allo stesso tempo insegnarono agli uomini a liberare il proprio corpo astrale dal controllo degli “Arcangeli”, e a partire da quel momento essi furono in grado di sentire attrazione sessuale per i propri compagni dell’altro sesso e di riprodursi a volontà. La loro coscienza era sempre più capace di focalizzarsi verso l’esterno, mentre le primitive rappresentazioni interne in forma di immagini più o meno astratte e colorate, furono sostituite gradualmente da rappresentazioni sempre più esatte e fedeli del mondo fisico che li circondava.
L’uomo, si sentì man mano capace di emettere giudizi e di stabilire egli stesso delle norme, per regolare i rapporti interpersonali tra i vari individui, ma dato che ora egli era praticamente incosciente dei piani Interni o Superiori, che sono la matrice di tutte le Cause e la fonte di ogni realtà, si trovò spesso ingannato dalle apparenze del mondo fisico e superato dagli impulsi del proprio corpo astrale. Di conseguenza apparvero i primi errori di giudizio e di comportamento e le conseguenze di ciò in forma di karma, e anche l’idea stessa di peccato.
Bisogna ora precisare che i fenomeni descritti fin qui, non ebbero luogo in tutta la popolazione lemuriana, bensì solamente in alcuni membri selezionati per il loro superiore sviluppo interno, i quali costituirono il nucleo iniziale della successiva razza-radice atlantica. Essi furono condotti a questo scopo nelle zone più equatoriali della Lemuria, e lì adeguatamente istruiti per portare a termine la loro missione di progenitori della nuova razza. Il resto dei lemuriani degenerò gradualmente, fino a regredire in esseri che erano poco più che animali. Alla fine scomparvero insieme a quella parte del continente che si estendeva sotto l’equatore, sprofondando sotto le acque dell’oceano, a causa dei grandi cataclismi e delle tremende eruzioni vulcaniche che si verificarono in quei luoghi.
La razza Atlantica
“Atlantide” è il nome del continente abitato dalla quarta razza-radice, detta Atlantica, la prima terra di cui esistano informazioni storiche, la quale sorse per così dire, sulle ceneri della precedente “Lemuria”, distrutta da una serie di successivi cataclismi di origine fondamentalmente vulcanica. L’apparenza dei primi atlantici era molto distinta dall’attuale e molto simile a quella degli ultimi lemuriani, loro diretti precursori. Gli occhi erano piccoli e le orecchie si collocavano più indietro nella testa rispetto alla conformazione attuale. Nel complesso la loro immagine si rispecchia abbastanza fedelmente nell’iconografia azteca e maya. Queste caratteristiche tuttavia variarono man mano e nella quinta sottorazza, la “semita”, si possono ormai notare tratti fisici molto simili ai nostri.
Avvenne che durante la terza razza lemuriana a causa dell’intervento degli “Spiriti Luciferici”, l’uomo fu prematuramente dotato di una individualità con la quale non sapeva come comportarsi. I successivi errori commessi per mancanza di maturità e di caratteristiche appropriate, generarono di conseguenza durante l’era atlantica una massa di karma, che fece posporre l’entrata in vigore del nuovo impulso Cristico fino alla seguente epoca “Ariana” (l’attuale). Ed anche in essa tuttavia, il messaggio Cristico non fu correttamente assimilato dall’umanità, ancora troppo sottoposta all’influenza luciferica.
Inoltre negli atlantici primitivi, i corpi sottili interni non risultavano ancora ben allineati tra loro come risulta attualmente, e come conseguenza di quello scostamento, il loro potere di percezione era molto più preciso nei piani sottili che nel livello fisico. Gli atlantici quindi non percepivano con chiarezza i contorni delle cose e questa mancanza di percezione era ancora più accentuata dall’ambiente che li accoglieva, che possedeva all’epoca, un’atmosfera parecchio nebbiosa. Potevano però captare la forma eterica ed astrale di ciò che li circondava, ed identificare quindi in maniera inequivocabile gli attributi di tutto ciò con cui si relazionavano. Solo nell’ultimo periodo atlantico si ottenne la perfetta coscienza del piano fisico, ma a costo della perdita di percezione dei piani più sottili, cosa che lasciò l’uomo più indifeso ed esposto all’ostilità del proprio ambiente.
Al principio gli atlantici possedevano una memoria appena abbozzata, come frutto degli ultimi passi dell’evoluzione mentale dei lemuriani, che aveva permesso loro di esprimere già dei sentimenti di tipo artistico e spirituale. Grazie allo speciale vincolo dei primi atlantici con le forze della natura, i suoni da loro emessi, come già succedeva nei Lemuriani, agivano su cose ed esseri designati. Era un linguaggio dotato di un potere reale in grado di esercitare un effetto curativo, di stimolare la crescita delle piante o anche di domare un animale selvaggio. Tuttavia nelle successive sottorazze questa capacità andò pian piano diminuendo, fino a dissolversi completamente.
Più avanti gli uomini incominciarono invece a prendere coscienza di sé stessi come entità autonome e separate e con ciò venne anche l’autostima ed il germe dell’orgoglio personale. Così coloro che avevano sviluppato in forma più perfetta la memoria, ed erano capaci di ricordare esperienze passate e di stabilire paragoni con il presente, furono molto stimati. In quel periodo infatti la mente concreta razionale dell’uomo non agiva ancora in modo sostanziale e le difficoltà si affrontavano sulla base di esperienze simili accadute nel passato. In questo modo, si stabilì un rudimentale culto della tradizione e una primordiale memoria e coscienza di gruppo.
Con uno sviluppo molto più completo della memoria e con lo stabilirsi di una forma di adorazione e sottomissione verso le personalità più rilevanti, si arrivò al momento in cui apparvero l’ambizione e l’orgoglio, basati sul potere personale e sulle facoltà che questa razza possedeva nell’utilizzare le forze della natura. La quarta sottorazza di Atlantide, fu la più degenerata, in essa fruttificarono infatti i primi semi del male e la paura della morte, che è una delle più grandi distorsioni della Verità Divina. Tutti questi aspetti determinarono una vertiginosa caduta dell’integrità di quel popolo, e una tendenza significativa alla corruzione e degenerazione con finalità straordinariamente egoistiche e perverse, da parte delle classi più elevate della società nei confronti delle più povere ed ignare.
Tutte le aberrazioni ebbero in questo oscuro periodo un completo sviluppo. I sacrifici umani divennero una pratica generalizzata, ed i maghi-sacerdoti consacrarono i loro sforzi nel dotare di vitalità artificiale creature elementari, con lo scopo di utilizzarle per incutere timore negli individui più inconsapevoli, i quali credevano di vedere in quelle repellenti entità semi materializzate degli dei degni di venerazione. Ogni tipo di prodigio era realizzato da quei maghi, che potevano controllare i Deva minori e gli spiriti della natura. In questo modo potevano dotare di una falsa vita le statue di pietra di mostruosi dei, che scendevano dai loro piedistalli per divorare gli esseri umani che erano loro offerti in cruenti sacrifici, o promuovevano un’intelligenza artificiale in alcuni animali, dotandoli della parola, affinché esigessero donazioni dai sudditi.
La “Gerarchia Planetaria” e altri Grandi Precettori di altri pianeti, considerarono tutte quelle iniquità come enormemente pericolose per il futuro sviluppo dell’uomo, per cui fu decretata la completa distruzione di questa razza profana ed indegna. Un gigantesco diluvio causato dalla condensazione del vapor acqueo che impregnava l’atmosfera di quel periodo e alcuni tremendi terremoti sprofondarono così la maggior parte di Atlantide sotto la superficie del mare. Unicamente delle piccole estensioni meridionali del continente rimasero intatte, e lì si svilupparono le sottorazze seguenti, a partire da quei pochi sopravvissuti che erano stati accuratamente selezionati dalla “Gerarchia Spirituale”. Questo gran diluvio corrisponde concretamente a quello descritto nella Bibbia e chiamato “Diluvio universale”.
Grandi e maestose civiltà fiorirono nel corso dell’epoca Atlantidea (che vide il susseguirsi di sette sottorazze), come i Toltechi (terza sottorazza); i primi Semiti (quinta sottorazza) progenitori della razza Ariana; o la civiltà Akkadiana (sesta sottorazza), la prima a sviluppare il commercio, regole e leggi per mantenere l’armonia sociale.
La razza "Ariana", l'odierna razza.
Sugli ultimi resti di terra di Atlantide, apparve quindi la quinta sottorazza, detta “semita”, la quale gettò le fondamenta per la successiva razza-radice, “Ariana”. In questo periodo la mente incominciò a svilupparsi in maggior misura di prima, per cui ora prima di procedere a soddisfare immediatamente un certo impulso, l’uomo cercava di capire se quell’azione fosse appropriata o avrebbe potuto causargli invece qualche danno. Le motivazioni continuavano ad essere essenzialmente egoistiche, ma adesso venivano vagliate dal controllo della mente. Questa possibilità di ragionare e discernere, suppose tuttavia come controparte, la perdita della chiaroveggenza e del controllo delle Forze della natura, la qual cosa sollevò comunque l’uomo da una tremenda responsabilità relativa ad un potere che ancora non era in grado di utilizzare correttamente. Inoltre la natura astrale o emozionale dell’uomo in questo periodo era ancora poderosa e predominante, mentre la capacità riflessiva era appena incipiente, per cui la loro interazione causò una specie di compromesso favorevole alla parte emozionale, che si concretizzò in una forma di astuzia al servizio dell’interesse egoistico. Alla fine della settima sottorazza atlantica si situa infine quello che la scienza chiama “homo sapiens”.
L’epoca post-Atlantidea o Ariana comprende sette sottorazze e sette ere o età culturali, come segue:
· India antica (8000-6000AC): l’uomo possiede ancora una certa percentuale delle facoltà psichico-spirituali tipiche della chiaroveggenza arcaica ed è in grado di percepire i mondi soprasensibili. Per questa ragione non da molta importanza ai sensi fisici e considera il mondo fenomenico come “maya”, cioè illusione, essendo la dimensione spirituale la vera realtà e il mondo interiore dell’anima la vera essenza dell’uomo (3).
· Persia (5000-4000AC): l’uomo non considera la realtà del mondo come ‘maya’ ma ritiene invece che le sue forze e conoscenze spirituali debbano servire a dare forma e struttura alla terra. Per la prima volta l’essere umano fa esperienza di se stesso come lavoratore e la natura lo accoglie inizialmente con ostilità e durezza.
· Egitto-Caldea (2900-747AC): include le culture Assiro-Babilonese, Semitica e Iberniana. L’uomo impara a riconosce lentamente la legge inerente in natura e a non considerare il mondo fisico come avversario. Dotato anch’egli di superiori poteri spirituali che gli fanno ‘vedere’ e capire gli esseri spirituali e i principi attivi del cosmo, l’uomo da’ vita ad una scienza dove saggezza, contemplazione stellare e conoscenza divina sono unite. Da questa unione nascono le grandi opere architettoniche nonché le tecniche agrarie e artigianali della civiltà Caldeo-Egitto-Babilonese.
· Greco-Romana (747AC-1413AD): sviluppo dell’anima intellettuale e del pensiero razionale. Gli antichi Greci possedevano ancora organi di percezione spirituale (il “terzo occhio”) ed erano in grado di apprezzare il divino inerente nel mondo; nel tempo tuttavia la civiltà greco-romana si distinse principalmente per aver trasformato l’antica saggezza misterica e sacerdotale (arti sacre e magiche) in scienza e conoscenza umana, ossia uno scibile ideale comprensibile dall’intelletto umano. Mentre i Greci diedero vita ad un’arte e drammaturgia straordinarie che celebravano la gioia dei sensi e della vita terrena e furono tra i primi a sviluppare l’urbanistica in senso moderno, i Romani divennero creatori di un sistema giuridico universale adottato ancora oggi nel mondo. Nell’antico Egitto e in generale nelle civiltà arcaiche, i sacerdoti osservavano le sfere celesti e riproducevano le dinamiche astrali nel costruire città e templi, mentre la giustizia era amministrata con il sostegno degli oracoli e leggi divine o ‘rivelate’. L’elemento personale e la necessità individuale dell’essere umano – nonché l’astuzia e la capacità dialettica e speculativa – divennero invece, con la civiltà greco-romana, parte integrante nella creazione ed elaborazione della saggezza umana e sua applicazione in molteplici settori quali l’arte, la vita sociale e giuridica.
· Anglo-Germanica (1413-3573) : sviluppo dell’anima spirituale e possibile riconquista della visione e percezione metafisica. Età segnata da crisi d’identità e ricerca di nuovi valori. Lo sviluppo del materialismo, della scienza naturale e dell’egoismo culminano in una civiltà dove progresso tecnologico, sapere accademico e produzione industriale vanno di pari passo con lo sfaldamento sociale e la cecità spirituale dell’essere umano. Secondo la visione antroposofica l’avvento del materialismo e egoismo è comunque necessario a livello evolutivo per permettere all’uomo di acquisire indipendenza e libertà e ritrovare in se stesso, e solo grazie ai propri sforzi, quella scintilla di coscienza divina che gli permetterà, se lo vorrà, di ‘risalire’ verso i mondi soprasensibili. La rinascita spirituale dell’umanità durante questa cruciale fase epocale (l’era moderna) puo’ infatti avvenire solo se l’uomo sceglie, di sua spontanea iniziativa, di riavvicinarsi al Divino.
Le successive sottorazze devono ancora realizzarsi:
· Età dell’Acquario (3573-5733): purificazione dei sensi e ricezione del ‘Sé Spirituale” (Manas). Se la discesa nel materialismo è connessa allo sviluppo estremo dell’egoismo, la risalita animica dell’uomo è legata allo sviluppo di tre fattori principali: 1) altruismo, fratellanza e amore universale; 2) libertà di pensiero e credo religioso; 3) “pneumatologia”, ossia scienza spirituale.
· Americana (5733-7900): E’ questa un’età che non contiene alcun principio di progresso. La terra diviene un corpo morto attivato meccanicamente tramite sofisticate tecnologie e circondata da energie e presenze malefiche, create nei millenni dall’avidità e dall’egoismo umano. Gran parte dell’umanità sarà divenuta ibrida e robotica, con un intelletto arido e perverso, mentre la parte “progressista” del genere umano avrà sviluppato poteri spirituali eccelsi e un’abilità di percezione eterica che gli permetteranno di acquisire un ‘corpo di luce’ e risiedere negli strati superiori dell’atmosfera terrestre. Il dilagare della malvagità e dell’odio (la “Guerra di Tutti contro Tutti”) causerà una rivoluzione degli elementi analoga a quella che mise fine alla civiltà Atlantidea.
La sesta razza
Il corpo fisico cesserà di esistere e finirà anche il karma, tutta la vita sulla terra sarà passata ad una condizione astrale e plastica. L’umanità sarà divisa in due grandi correnti, quella dedita al bene e quella dedita al male e la qualità etica di ognuno sarà evidente esteriormente, cosi’ come oggi è possibile riconoscere le diverse razze (la nera, bianca, gialla, rossa etc). L’umanità progressista conquisterà poteri spirituali straordinari, quale l’auto-riproduzione e la capacità di ‘vedere’ nel passato e nel futuro. La terra, completamente rinnovata, sarà circondata da un’atmosfera sottile, pura ed eterica dove potranno manifestarsi presenze angeliche e arcangeliche. Verso la fine dell’epoca avrà luogo la fase finale dell’Apocalisse biblica e del Giudizio Universale, cosicché l’umanità sarà definitivamente divisa tra coloro che ascenderanno nel ‘Regno dei Cieli’ e coloro che invece sceglieranno di seguire la “Bestia” (666).
La settima razza, il Perfetto Uomo-Divino
L’essere umano conquista il grado più alto di perfezione spirituale e diviene esso stesso un essere angelico, un dio celeste che con la sua presenza e amore assoluto contribuisce alla crescita ulteriore del cosmo.
Si può dire che durante le due prime grandi razze-radice apparse sulla Terra, si crearono le sfumature fisiche ed emozionali dell’umanità. L’aspetto mentale apparirà solo più tardi, grazie all’azione diretta di esseri extraplanetari altamente evoluti, denominati “Signori della Fiamma”, i quali inocularono nell’uomo il germe del pensiero. L’uomo propriamente detto, come essere superiore ed intelligente, apparirà solo con la terza razza-radice, la cosiddetta “razza Lemuriana”.
“Lemuria” è il nome del continente abitato dai lemuriani, i quali rappresentano, nell’ambito dell’intera evoluzione planetaria, la terza razza-radice (composta da sette sottorazze), affermatasi dopo le due precedenti: “la Protoplasmatica” e “l’Iperborea”. Tale nome, “Lemuria”, fu coniato da “P. L. Sclater”, uno studioso che tra il 1850 e il 1860, confermò l’esistenza di questa antica estensione di terra, con fondamenti zoologici. In tempi preistorici dunque un grande continente si estendeva tra il Madagascar, Ceylon e Sumatra, arrivando a comprendere alcune parti dell’attuale Africa. Ad un certo punto tuttavia, una parte del continente che si estendeva sotto l’equatore sparì completamente, sprofondando sotto le acque del Pacifico e lasciando qua e là solamente alcune isole.
La razza che abitava quei luoghi in quelle ere lontane, era costituita inizialmente da individui ermafroditi di alta statura, con fronte bassa, naso piatto, mandibola saliente e pelle scura. Fino all’epoca della terza sottorazza lemuriana, gli uomini possedevano un unico occhio in mezzo alla fronte (da cui il mito greco dei ciclopi) e due occhi posteriori, che però si trasformarono in veri e propri organi di visione solo durante la successiva razza-radice, la razza atlantica. Alla fine del periodo lemuriano, l’uomo incominciò a sviluppare una solida struttura ossea, mentre la separazione graduale dei sessi, fu un processo molto lento che impiegò circa 18 milioni di anni, completandosi nel periodo Giurassico del Mesozoico, nel periodo dei dinosauri.
Per quanto riguarda la riproduzione, durante la terza e quarta sottorazza, l’individuo – essendo ermafrodito e possedendo entrambi gli organi sessuali, maschile e femminile – si riproduceva mediante il sistema di gemmazione, cioè eliminando periodicamente dalle ovaie un ovulo, che giaceva e cresceva all’interno dell’individuo stesso, fino al momento della nascita. L’atto sessuale quindi non esisteva ancora, perchè ogni essere era completo in sé e indipendente. Solo verso la fine del periodo lemuriano e all’inizio della successiva razza atlantica, con la separazione definitiva dei sessi, si generalizzò anche l’atto sessuale. Nell’epoca post-lemurica, si vide chiaramente che alcuni bambini nascevano con l’organo sessuale maschile più sviluppato del femminile o viceversa; tale processo si andò facendo sempre più evidente fino a che finalmente nacquero solamente bambini con un unico genere sessuale.
Un fatto di grande rilevanza per il processo evolutivo dell’uomo, avvenne poi al tempo della quinta sottorazza lemuriana, circa sedici milioni e mezzo di anni fa, con l’arrivo sul pianeta Terra, di esseri extraplanetari chiamati “Signori della Fiamma”. A quell’epoca gli uomini erano ormai pronti a ricevere l’impulso o principio mentale, ossia quell’elemento che contraddistingue sostanzialmente l’uomo dall’animale. I “Signori della Fiamma” agirono quindi proiettando la scintilla mentale negli uomini e svegliando in loro l’intelletto.
Ecco come la tradizione esoterica descrive l’arrivo di queste esseri extraplanetari: “Con il poderoso ruggito della veloce discesa da incalcolabili altezze, circondati da ignee masse che riempirono il cielo con fugaci lingue di fuoco, scintillò attraverso gli spazi del cielo, la Carrozza dei Figli del Fuoco, i Signori della Fiamma arrivati da Venere”. Da un punto di vista occultista, questi avvenimenti indicano l’instaurazione sulla Terra della cosiddetta “Gerarchia spirituale Planetaria”, anche chiamata “Grande Fraternità Bianca”, la quale agiva allora e agisce ancora oggi, in tutte le sfere dell’attività umana, promuovendo, da un piano invisibile della vita, correnti positive di pensieri e idee, che influiscono in campo politico, religioso, economico, culturale, scientifico ecc., dando il giusto impulso e il corretto orientamento a queste attività, ma sempre entro un limite preciso, il limite che impone la legge del libero arbitrio dell’uomo.
Questi Esseri provenienti da Venere, un pianeta intimamente relazionato con il nostro, si consacrarono quindi come dirigenti della Terra e rappresentanti della “Volontà dei Logos”, con lo scopo di far progredire la nostra umanità. Collocarono la mente germinale nell’uomo, impregnandolo della qualità di una personalità separativa, con tutte le possibilità di esperienza e sviluppo del caso, ma anche con alcuni inconvenienti. Da quel momento in poi si avviò il processo di individualizzazione dell’uomo, che avrebbe portato nel tempo alla creazione dell’individuo, propriamente detto. Il primo passo in questa direzione fu la formazione di un cervello in grado di accogliere la mente, cosa che avvenne come conseguenza della separazione dei sessi. L’esistenza infatti in ogni essere umano di un polo sessuale non più utilizzato per la riproduzione, poté far sviluppare il cervello e la coscienza umana.
Essendo maghi di nascita, l’evoluzione dei lemuriani si incentrava soprattutto nella conquista di conoscenze materiali. I “Signori della Fiamma” quindi insegnarono agli uomini le Leggi della Natura ed i fatti relazionati col livello fisico della materia, fortificando al contempo in loro, gli aspetti della volontà e della memoria. Tuttavia man mano che l’uomo sviluppava la mente e l’intelletto e incominciava a prendere le proprie decisioni, emancipandosi sempre più dalla tutela degli Angeli, la speciale chiaroveggenza primitiva dei lemuriani andò perdendosi.
Il Piano di Evoluzione previsto per l’uomo, vedeva il completamento del processo d’individualizzazione per la fine dell’epoca atlantica, ma a causa dell’intervento e dell’azione sugli uomini di alcuni Angeli speciali, che avevano avuto uno sviluppo a sé stante rispetto agli altri, le cose andarono diversamente da quanto previsto. Questi esseri denominati “Spiriti Luciferi” o “Portatori di Luce” essendo angeli non possedevano un corpo denso, ma necessitavano in quei momenti, per continuare nella loro evoluzione, e per potersi esprimere ed acquisire nuove conoscenze, di corpi mentali ed organi cerebrali fisici, come quelli dell’uomo. Di conseguenza, i Luciferi si manifestarono nella coscienza interna di alcuni lemuriani di sesso femminile, che erano i più avanzati come capacità immaginativo-introspettiva, trasmettendo loro una serie di conoscenze. Questi Angeli, a differenza degli altri e grazie al loro speciale sviluppo, erano quindi in grado di mettersi in comunicazione con gli uomini, offrendo conoscenza in cambio della possibilità di acquisire esperienze tramite l’uomo, in una specie di simbiosi o scambio di facoltà. La Gerarchia Planetaria pur non avendo contemplato tale connessione, tale stretto contatto tra questi Angeli Luciferi e l’uomo, optò tuttavia per non intervenire in quel processo.
I Luciferi portarono quindi all’uomo la conoscenza di ciò che significa essere un’entità separata ed autonoma, conferendogli la libertà di giudizio e di azione. Allo stesso tempo insegnarono agli uomini a liberare il proprio corpo astrale dal controllo degli “Arcangeli”, e a partire da quel momento essi furono in grado di sentire attrazione sessuale per i propri compagni dell’altro sesso e di riprodursi a volontà. La loro coscienza era sempre più capace di focalizzarsi verso l’esterno, mentre le primitive rappresentazioni interne in forma di immagini più o meno astratte e colorate, furono sostituite gradualmente da rappresentazioni sempre più esatte e fedeli del mondo fisico che li circondava.
L’uomo, si sentì man mano capace di emettere giudizi e di stabilire egli stesso delle norme, per regolare i rapporti interpersonali tra i vari individui, ma dato che ora egli era praticamente incosciente dei piani Interni o Superiori, che sono la matrice di tutte le Cause e la fonte di ogni realtà, si trovò spesso ingannato dalle apparenze del mondo fisico e superato dagli impulsi del proprio corpo astrale. Di conseguenza apparvero i primi errori di giudizio e di comportamento e le conseguenze di ciò in forma di karma, e anche l’idea stessa di peccato.
Bisogna ora precisare che i fenomeni descritti fin qui, non ebbero luogo in tutta la popolazione lemuriana, bensì solamente in alcuni membri selezionati per il loro superiore sviluppo interno, i quali costituirono il nucleo iniziale della successiva razza-radice atlantica. Essi furono condotti a questo scopo nelle zone più equatoriali della Lemuria, e lì adeguatamente istruiti per portare a termine la loro missione di progenitori della nuova razza. Il resto dei lemuriani degenerò gradualmente, fino a regredire in esseri che erano poco più che animali. Alla fine scomparvero insieme a quella parte del continente che si estendeva sotto l’equatore, sprofondando sotto le acque dell’oceano, a causa dei grandi cataclismi e delle tremende eruzioni vulcaniche che si verificarono in quei luoghi.
La razza Atlantica
“Atlantide” è il nome del continente abitato dalla quarta razza-radice, detta Atlantica, la prima terra di cui esistano informazioni storiche, la quale sorse per così dire, sulle ceneri della precedente “Lemuria”, distrutta da una serie di successivi cataclismi di origine fondamentalmente vulcanica. L’apparenza dei primi atlantici era molto distinta dall’attuale e molto simile a quella degli ultimi lemuriani, loro diretti precursori. Gli occhi erano piccoli e le orecchie si collocavano più indietro nella testa rispetto alla conformazione attuale. Nel complesso la loro immagine si rispecchia abbastanza fedelmente nell’iconografia azteca e maya. Queste caratteristiche tuttavia variarono man mano e nella quinta sottorazza, la “semita”, si possono ormai notare tratti fisici molto simili ai nostri.
Avvenne che durante la terza razza lemuriana a causa dell’intervento degli “Spiriti Luciferici”, l’uomo fu prematuramente dotato di una individualità con la quale non sapeva come comportarsi. I successivi errori commessi per mancanza di maturità e di caratteristiche appropriate, generarono di conseguenza durante l’era atlantica una massa di karma, che fece posporre l’entrata in vigore del nuovo impulso Cristico fino alla seguente epoca “Ariana” (l’attuale). Ed anche in essa tuttavia, il messaggio Cristico non fu correttamente assimilato dall’umanità, ancora troppo sottoposta all’influenza luciferica.
Inoltre negli atlantici primitivi, i corpi sottili interni non risultavano ancora ben allineati tra loro come risulta attualmente, e come conseguenza di quello scostamento, il loro potere di percezione era molto più preciso nei piani sottili che nel livello fisico. Gli atlantici quindi non percepivano con chiarezza i contorni delle cose e questa mancanza di percezione era ancora più accentuata dall’ambiente che li accoglieva, che possedeva all’epoca, un’atmosfera parecchio nebbiosa. Potevano però captare la forma eterica ed astrale di ciò che li circondava, ed identificare quindi in maniera inequivocabile gli attributi di tutto ciò con cui si relazionavano. Solo nell’ultimo periodo atlantico si ottenne la perfetta coscienza del piano fisico, ma a costo della perdita di percezione dei piani più sottili, cosa che lasciò l’uomo più indifeso ed esposto all’ostilità del proprio ambiente.
Al principio gli atlantici possedevano una memoria appena abbozzata, come frutto degli ultimi passi dell’evoluzione mentale dei lemuriani, che aveva permesso loro di esprimere già dei sentimenti di tipo artistico e spirituale. Grazie allo speciale vincolo dei primi atlantici con le forze della natura, i suoni da loro emessi, come già succedeva nei Lemuriani, agivano su cose ed esseri designati. Era un linguaggio dotato di un potere reale in grado di esercitare un effetto curativo, di stimolare la crescita delle piante o anche di domare un animale selvaggio. Tuttavia nelle successive sottorazze questa capacità andò pian piano diminuendo, fino a dissolversi completamente.
Più avanti gli uomini incominciarono invece a prendere coscienza di sé stessi come entità autonome e separate e con ciò venne anche l’autostima ed il germe dell’orgoglio personale. Così coloro che avevano sviluppato in forma più perfetta la memoria, ed erano capaci di ricordare esperienze passate e di stabilire paragoni con il presente, furono molto stimati. In quel periodo infatti la mente concreta razionale dell’uomo non agiva ancora in modo sostanziale e le difficoltà si affrontavano sulla base di esperienze simili accadute nel passato. In questo modo, si stabilì un rudimentale culto della tradizione e una primordiale memoria e coscienza di gruppo.
Con uno sviluppo molto più completo della memoria e con lo stabilirsi di una forma di adorazione e sottomissione verso le personalità più rilevanti, si arrivò al momento in cui apparvero l’ambizione e l’orgoglio, basati sul potere personale e sulle facoltà che questa razza possedeva nell’utilizzare le forze della natura. La quarta sottorazza di Atlantide, fu la più degenerata, in essa fruttificarono infatti i primi semi del male e la paura della morte, che è una delle più grandi distorsioni della Verità Divina. Tutti questi aspetti determinarono una vertiginosa caduta dell’integrità di quel popolo, e una tendenza significativa alla corruzione e degenerazione con finalità straordinariamente egoistiche e perverse, da parte delle classi più elevate della società nei confronti delle più povere ed ignare.
Tutte le aberrazioni ebbero in questo oscuro periodo un completo sviluppo. I sacrifici umani divennero una pratica generalizzata, ed i maghi-sacerdoti consacrarono i loro sforzi nel dotare di vitalità artificiale creature elementari, con lo scopo di utilizzarle per incutere timore negli individui più inconsapevoli, i quali credevano di vedere in quelle repellenti entità semi materializzate degli dei degni di venerazione. Ogni tipo di prodigio era realizzato da quei maghi, che potevano controllare i Deva minori e gli spiriti della natura. In questo modo potevano dotare di una falsa vita le statue di pietra di mostruosi dei, che scendevano dai loro piedistalli per divorare gli esseri umani che erano loro offerti in cruenti sacrifici, o promuovevano un’intelligenza artificiale in alcuni animali, dotandoli della parola, affinché esigessero donazioni dai sudditi.
La “Gerarchia Planetaria” e altri Grandi Precettori di altri pianeti, considerarono tutte quelle iniquità come enormemente pericolose per il futuro sviluppo dell’uomo, per cui fu decretata la completa distruzione di questa razza profana ed indegna. Un gigantesco diluvio causato dalla condensazione del vapor acqueo che impregnava l’atmosfera di quel periodo e alcuni tremendi terremoti sprofondarono così la maggior parte di Atlantide sotto la superficie del mare. Unicamente delle piccole estensioni meridionali del continente rimasero intatte, e lì si svilupparono le sottorazze seguenti, a partire da quei pochi sopravvissuti che erano stati accuratamente selezionati dalla “Gerarchia Spirituale”. Questo gran diluvio corrisponde concretamente a quello descritto nella Bibbia e chiamato “Diluvio universale”.
Grandi e maestose civiltà fiorirono nel corso dell’epoca Atlantidea (che vide il susseguirsi di sette sottorazze), come i Toltechi (terza sottorazza); i primi Semiti (quinta sottorazza) progenitori della razza Ariana; o la civiltà Akkadiana (sesta sottorazza), la prima a sviluppare il commercio, regole e leggi per mantenere l’armonia sociale.
La razza "Ariana", l'odierna razza.
Sugli ultimi resti di terra di Atlantide, apparve quindi la quinta sottorazza, detta “semita”, la quale gettò le fondamenta per la successiva razza-radice, “Ariana”. In questo periodo la mente incominciò a svilupparsi in maggior misura di prima, per cui ora prima di procedere a soddisfare immediatamente un certo impulso, l’uomo cercava di capire se quell’azione fosse appropriata o avrebbe potuto causargli invece qualche danno. Le motivazioni continuavano ad essere essenzialmente egoistiche, ma adesso venivano vagliate dal controllo della mente. Questa possibilità di ragionare e discernere, suppose tuttavia come controparte, la perdita della chiaroveggenza e del controllo delle Forze della natura, la qual cosa sollevò comunque l’uomo da una tremenda responsabilità relativa ad un potere che ancora non era in grado di utilizzare correttamente. Inoltre la natura astrale o emozionale dell’uomo in questo periodo era ancora poderosa e predominante, mentre la capacità riflessiva era appena incipiente, per cui la loro interazione causò una specie di compromesso favorevole alla parte emozionale, che si concretizzò in una forma di astuzia al servizio dell’interesse egoistico. Alla fine della settima sottorazza atlantica si situa infine quello che la scienza chiama “homo sapiens”.
L’epoca post-Atlantidea o Ariana comprende sette sottorazze e sette ere o età culturali, come segue:
· India antica (8000-6000AC): l’uomo possiede ancora una certa percentuale delle facoltà psichico-spirituali tipiche della chiaroveggenza arcaica ed è in grado di percepire i mondi soprasensibili. Per questa ragione non da molta importanza ai sensi fisici e considera il mondo fenomenico come “maya”, cioè illusione, essendo la dimensione spirituale la vera realtà e il mondo interiore dell’anima la vera essenza dell’uomo (3).
· Persia (5000-4000AC): l’uomo non considera la realtà del mondo come ‘maya’ ma ritiene invece che le sue forze e conoscenze spirituali debbano servire a dare forma e struttura alla terra. Per la prima volta l’essere umano fa esperienza di se stesso come lavoratore e la natura lo accoglie inizialmente con ostilità e durezza.
· Egitto-Caldea (2900-747AC): include le culture Assiro-Babilonese, Semitica e Iberniana. L’uomo impara a riconosce lentamente la legge inerente in natura e a non considerare il mondo fisico come avversario. Dotato anch’egli di superiori poteri spirituali che gli fanno ‘vedere’ e capire gli esseri spirituali e i principi attivi del cosmo, l’uomo da’ vita ad una scienza dove saggezza, contemplazione stellare e conoscenza divina sono unite. Da questa unione nascono le grandi opere architettoniche nonché le tecniche agrarie e artigianali della civiltà Caldeo-Egitto-Babilonese.
· Greco-Romana (747AC-1413AD): sviluppo dell’anima intellettuale e del pensiero razionale. Gli antichi Greci possedevano ancora organi di percezione spirituale (il “terzo occhio”) ed erano in grado di apprezzare il divino inerente nel mondo; nel tempo tuttavia la civiltà greco-romana si distinse principalmente per aver trasformato l’antica saggezza misterica e sacerdotale (arti sacre e magiche) in scienza e conoscenza umana, ossia uno scibile ideale comprensibile dall’intelletto umano. Mentre i Greci diedero vita ad un’arte e drammaturgia straordinarie che celebravano la gioia dei sensi e della vita terrena e furono tra i primi a sviluppare l’urbanistica in senso moderno, i Romani divennero creatori di un sistema giuridico universale adottato ancora oggi nel mondo. Nell’antico Egitto e in generale nelle civiltà arcaiche, i sacerdoti osservavano le sfere celesti e riproducevano le dinamiche astrali nel costruire città e templi, mentre la giustizia era amministrata con il sostegno degli oracoli e leggi divine o ‘rivelate’. L’elemento personale e la necessità individuale dell’essere umano – nonché l’astuzia e la capacità dialettica e speculativa – divennero invece, con la civiltà greco-romana, parte integrante nella creazione ed elaborazione della saggezza umana e sua applicazione in molteplici settori quali l’arte, la vita sociale e giuridica.
· Anglo-Germanica (1413-3573) : sviluppo dell’anima spirituale e possibile riconquista della visione e percezione metafisica. Età segnata da crisi d’identità e ricerca di nuovi valori. Lo sviluppo del materialismo, della scienza naturale e dell’egoismo culminano in una civiltà dove progresso tecnologico, sapere accademico e produzione industriale vanno di pari passo con lo sfaldamento sociale e la cecità spirituale dell’essere umano. Secondo la visione antroposofica l’avvento del materialismo e egoismo è comunque necessario a livello evolutivo per permettere all’uomo di acquisire indipendenza e libertà e ritrovare in se stesso, e solo grazie ai propri sforzi, quella scintilla di coscienza divina che gli permetterà, se lo vorrà, di ‘risalire’ verso i mondi soprasensibili. La rinascita spirituale dell’umanità durante questa cruciale fase epocale (l’era moderna) puo’ infatti avvenire solo se l’uomo sceglie, di sua spontanea iniziativa, di riavvicinarsi al Divino.
Le successive sottorazze devono ancora realizzarsi:
· Età dell’Acquario (3573-5733): purificazione dei sensi e ricezione del ‘Sé Spirituale” (Manas). Se la discesa nel materialismo è connessa allo sviluppo estremo dell’egoismo, la risalita animica dell’uomo è legata allo sviluppo di tre fattori principali: 1) altruismo, fratellanza e amore universale; 2) libertà di pensiero e credo religioso; 3) “pneumatologia”, ossia scienza spirituale.
· Americana (5733-7900): E’ questa un’età che non contiene alcun principio di progresso. La terra diviene un corpo morto attivato meccanicamente tramite sofisticate tecnologie e circondata da energie e presenze malefiche, create nei millenni dall’avidità e dall’egoismo umano. Gran parte dell’umanità sarà divenuta ibrida e robotica, con un intelletto arido e perverso, mentre la parte “progressista” del genere umano avrà sviluppato poteri spirituali eccelsi e un’abilità di percezione eterica che gli permetteranno di acquisire un ‘corpo di luce’ e risiedere negli strati superiori dell’atmosfera terrestre. Il dilagare della malvagità e dell’odio (la “Guerra di Tutti contro Tutti”) causerà una rivoluzione degli elementi analoga a quella che mise fine alla civiltà Atlantidea.
La sesta razza
Il corpo fisico cesserà di esistere e finirà anche il karma, tutta la vita sulla terra sarà passata ad una condizione astrale e plastica. L’umanità sarà divisa in due grandi correnti, quella dedita al bene e quella dedita al male e la qualità etica di ognuno sarà evidente esteriormente, cosi’ come oggi è possibile riconoscere le diverse razze (la nera, bianca, gialla, rossa etc). L’umanità progressista conquisterà poteri spirituali straordinari, quale l’auto-riproduzione e la capacità di ‘vedere’ nel passato e nel futuro. La terra, completamente rinnovata, sarà circondata da un’atmosfera sottile, pura ed eterica dove potranno manifestarsi presenze angeliche e arcangeliche. Verso la fine dell’epoca avrà luogo la fase finale dell’Apocalisse biblica e del Giudizio Universale, cosicché l’umanità sarà definitivamente divisa tra coloro che ascenderanno nel ‘Regno dei Cieli’ e coloro che invece sceglieranno di seguire la “Bestia” (666).
La settima razza, il Perfetto Uomo-Divino
L’essere umano conquista il grado più alto di perfezione spirituale e diviene esso stesso un essere angelico, un dio celeste che con la sua presenza e amore assoluto contribuisce alla crescita ulteriore del cosmo.