Atlantide nell'Oceano Pacifico, o il continente perduto di Mu
India, 1870. Il colonnello inglese James Churchward, appassionato di archeologia, scopre in un tempio molte tavolette scritte in una lingua estremamente antica. Il sommo sacerdote rivela a Churchward che si tratta di tavolette sacre perché scritte dai Sette Fratelli, detti "Naacal", venuti dal continente Mu a portare le scienze, la religione e le sacre scritture. Secondo queste tavolette, l'uomo fece la sua comparsa per la prima volta proprio sul continente Mu, ora sprofondato nell'oceano Pacifico in seguito ad una grande catastrofe. Impossibile non notare delle analogie tra i Naacal e il dio egizio Thot. E altrettanto numerosi sono i punti di contatto tra le civiltà del Sud America e l'antico Egitto: le piramidi, particolari tecniche di costruzione murarie, la tecnica dell'imbalsamazione, la divisione dell'anno in 365 giorni. Si tratta di due civiltà distinte o di un solo grande popolo? Secondo alcune teorie, Mu era un grande continente situato nell'oceano Pacifico. Popolato da diverse razze, il potere era in mano ai bianchi, che adoravano un unico dio indicato con il nome fittizio di "Ra il Sole". Gli abitanti di Mu colonizzarono gran parte del Sud America e arrivarono fino all'Asia centrale e all'Europa dell'est. Poi, circa 13000 anni fa, in seguito ad immense eruzioni vulcaniche, Mu si inabissò provocando un maremoto di tale portata che sconvolse l'intero pianeta. In seguito, tale sorte toccò anche ad Atlantide.
Alcune ipotesi su Mu
II primo a supporre l'esistenza di un antico continente situato tra il Madagascar, Ceylon e Sumatra, fu P.L Sclater nel 1850 circa. Tale idea gli fu suggerita dalle affinità zoologiche esistenti tra le specie che vivono in territori separati da migliaia di chilometri di oceano. Evidentemente, secondo Sclater, un tempo doveva esistere una terra che aveva reso possibile la diffusione delle specie animali in un'area così vasta. Sclater, che basava la sua teoria principalmente sui lemuri, chiamò tale continente Lemuria. II naturalista Wallace, invece, collocava Lemuria tra l'Australia, la Nuova Guinea, le Isole Salomon e le Fiji. In quegli anni erano molti gli studiosi che concordavano sull'esistenza di un continente, ora sommerso, un tempo situato nel Pacifico. Solo non sapevano dove collocarlo. Nella disputa, che continuò negli anni, entrarono anche altri personaggi e altre teorie. Secondo la Teosofia il continente di Lemuria sarebbe stato la dimora della Terza Razza Madre e la culla dell'umanità. Le ricerche sui fondali effettuate con le moderne tecnologie non hanno però fornito nessuna risposta definitiva.
Importanti per le ricerche di Churchward furono le scoperte di William Niven in Messico. Niven infatti scoprì delle città sepolte vecchie di decine di migliaia di anni distrutte da immensi cataclismi vulcanici. Tutto ciò, secondo Churchward, avrebbe dimostrato l’esistenza di civiltà “preistoriche” avanzate, come Mu. Inoltre Niven, durante i suoi scavi trovò duemilaseicento tavolette che facevano riferimento a Mu, permettendo a Churchward di aumentare le proprieconoscenze sul continente perduto. Churchward, dopo molti viaggi e ricerche, riuscì a tracciare una storia di Mu che qui vi presento. Il continente Mu, situato nell’oceano pacifico, era un vasto territorio ondulato che aveva come confine settentrionale le isole Hawaii e come confine meridionale una linea immaginaria tracciata tra l’isola di Pasqua e le Fiji. Da est a ovest misurava 8000 Km e in senso verticale 5000 Km. Mu era ricca di vegetazione tropicale, fiumi, laghi e grandi animali. Era una sorta di grande giardino dell’Eden. Il continente era abitato da sessantaquattro milioni di abitanti, divisi in dieci tribù o stirpi e governati da un re unico (che aveva poteri sia spirituali che temporali), detto Ra-Mu.
Il regno di questo monarca venne chiamato “impero del Sole”. La religione seguita su Mu era unica per tutti i suoi abitanti: essi adoravano una divinità che veniva indicata con il nome fittizio “Ra il Sole”, poiché gli abitanti non ne pronunciavano mai il vero nome. Gli abitanti di Mu credevano nell’immortalità dell’anima e del suo futuro ritorno a Dio. Nel continente Mu non c’erano mai state violenze e si viveva nel benessere e nella prosperità. Mu, popolata da diverse razze, era dominata dalla razza bianca; le altre genti non avevano posizioni politiche rilevanti. La navigazione era una delle attività preponderanti dei “muani”, tuttavia essi erano anche ottimi architetti e scultori. Il materiale principale utilizzato in queste arti era la pietra.
Mu era divisa in tre grandi zone ed aveva sette città principali. Da Mu partirono navi che raggiunsero tutto il mondo e portarono scienza, religione e commercio. Mu fondò diverse colonie tra cui l’impero coloniale di Mayax in America, l’impero Uighur nell’Asia centrale e nell’est Europeo e il regno dei Naga nell’Asia meridionale. Secondo le tradizioni degli abitanti di Mu, la cui terra esisteva già 50.000 anni fa, l’uomo fece la sua comparsa su questo continente. Nel periodo di massimo sviluppo per gli abitanti di Mu, la parte meridionale del continente fu sconvolta da catastrofi vulcaniche e da maremoti. Dopo questo periodo di instabilità geologica, la vita su Mu riprese e vennero ricostruite le città e i templi. Tuttavia, quando la precedente catastrofe sembrava già dimenticata, il continente Mu, circa 13.000 anni fa (poco dopo la stessa sorte sarebbe toccata ad Atlantide), fu distrutto definitivamente, inabissandosi. Lo sprofondamento causò un immenso maremoto che sconvolse tutto il pianeta. Pochi sopravvissero alla tragedia, che si salvarono sulle odierne isole del pacifico, ultimi residui del continente Mu. I superstiti si imbarbarirono presto, creando solomiti e leggende sul loro glorioso passato.
Churchward, con l’utilizzo delle tavolette e di altre fonti (quali il Manoscritto troano, il Codex cortesianus, il Manoscritto di Lhasa, le iscrizioni del tempio di Uxmal nello Yucatàn, le iscrizioni del tempio di Xochicalo a 96 Km a sud – ovest di Città del Messico, il Ramayana ecc…) tradotte anche in modo molto particolare (qui faccio riferimento specialmente alle fonti classiche), non solo ha svelato al mondo l’antica storia del continente Mu e dell’origine dell’uomo e della terra, ma ha anche costituito una scienza geologica alternativa a quella tradizionale basandosi sulle conoscenze millenarie che gli abitanti di Mu avevano accumulato in materia.
L'ira degli dei, la forza della natura
Secondo le leggende, ci fu un tempo in cui le civiltà di Atlantide e di Mu divennero talmente potenti da mettersi in competizione con gli dei che, per punizione, ne provocarono la distruzione. Non ci sono prove che Atlantide e Mu non siano altro che un mito. In passato gli accademici ne hanno sempre avverso l'esistenza, anche per non mettere in discussione la data della creazione del mondo secondo la Genesi, calcolata Del 3760 a.C.
Oggi, secondo la scienza ufficiale, sul fondo degli oceani non ci sono tracce di cataclismi di tale portata. Ma, anche se ciò fosse vero, resta comunque da spiegare come mai nei miti e nelle leggende di tutte le civiltà si parla dei superstiti di un antico popolo la cui terra è stata distrutta da un cataclisma.
Il libro di Mormon
Pubblicato nel 1830, il Libro di Mormon rappresenta una vera a propria seconda Bibbia per la setta dei Mormoni. Narra dell'incontro avvenuto nel 1815 tra Joseph Smith, un contadino quindicenne dell'Ontario e l'angelo dal nome Moroni, che gli mostrò il nascondiglio di alcune antiche tavole scritte in una lingua ignota. Smith, grazie all'ispirazione dell'angelo Moroni, riuscì a tradurre completamente le iscrizioni contenute nelle tavole, nelle quali si narra di un cataclisma che interessò tutte le terre, provocando la distruzione e l'inabissamento di molte città e di interi popoli, i cui superstiti trovarono rifugio in quello che chiamarono "il paese di Abbondanza". Sempre secondo Smith, giunti in questa nuova terra fondarono templi e città, tra cui Palenque e Machu Picchu. Anche se nel testo Atlantide e Mu non sono mai menzionate, le analogie risultano evidenti. Oggi la Chiesa dei Mormoni conta in tutto il mondo oltre dodici milioni di fedeli residenti soprattutto negli Stati Uniti d'America.
II primo a supporre l'esistenza di un antico continente situato tra il Madagascar, Ceylon e Sumatra, fu P.L Sclater nel 1850 circa. Tale idea gli fu suggerita dalle affinità zoologiche esistenti tra le specie che vivono in territori separati da migliaia di chilometri di oceano. Evidentemente, secondo Sclater, un tempo doveva esistere una terra che aveva reso possibile la diffusione delle specie animali in un'area così vasta. Sclater, che basava la sua teoria principalmente sui lemuri, chiamò tale continente Lemuria. II naturalista Wallace, invece, collocava Lemuria tra l'Australia, la Nuova Guinea, le Isole Salomon e le Fiji. In quegli anni erano molti gli studiosi che concordavano sull'esistenza di un continente, ora sommerso, un tempo situato nel Pacifico. Solo non sapevano dove collocarlo. Nella disputa, che continuò negli anni, entrarono anche altri personaggi e altre teorie. Secondo la Teosofia il continente di Lemuria sarebbe stato la dimora della Terza Razza Madre e la culla dell'umanità. Le ricerche sui fondali effettuate con le moderne tecnologie non hanno però fornito nessuna risposta definitiva.
Importanti per le ricerche di Churchward furono le scoperte di William Niven in Messico. Niven infatti scoprì delle città sepolte vecchie di decine di migliaia di anni distrutte da immensi cataclismi vulcanici. Tutto ciò, secondo Churchward, avrebbe dimostrato l’esistenza di civiltà “preistoriche” avanzate, come Mu. Inoltre Niven, durante i suoi scavi trovò duemilaseicento tavolette che facevano riferimento a Mu, permettendo a Churchward di aumentare le proprieconoscenze sul continente perduto. Churchward, dopo molti viaggi e ricerche, riuscì a tracciare una storia di Mu che qui vi presento. Il continente Mu, situato nell’oceano pacifico, era un vasto territorio ondulato che aveva come confine settentrionale le isole Hawaii e come confine meridionale una linea immaginaria tracciata tra l’isola di Pasqua e le Fiji. Da est a ovest misurava 8000 Km e in senso verticale 5000 Km. Mu era ricca di vegetazione tropicale, fiumi, laghi e grandi animali. Era una sorta di grande giardino dell’Eden. Il continente era abitato da sessantaquattro milioni di abitanti, divisi in dieci tribù o stirpi e governati da un re unico (che aveva poteri sia spirituali che temporali), detto Ra-Mu.
Il regno di questo monarca venne chiamato “impero del Sole”. La religione seguita su Mu era unica per tutti i suoi abitanti: essi adoravano una divinità che veniva indicata con il nome fittizio “Ra il Sole”, poiché gli abitanti non ne pronunciavano mai il vero nome. Gli abitanti di Mu credevano nell’immortalità dell’anima e del suo futuro ritorno a Dio. Nel continente Mu non c’erano mai state violenze e si viveva nel benessere e nella prosperità. Mu, popolata da diverse razze, era dominata dalla razza bianca; le altre genti non avevano posizioni politiche rilevanti. La navigazione era una delle attività preponderanti dei “muani”, tuttavia essi erano anche ottimi architetti e scultori. Il materiale principale utilizzato in queste arti era la pietra.
Mu era divisa in tre grandi zone ed aveva sette città principali. Da Mu partirono navi che raggiunsero tutto il mondo e portarono scienza, religione e commercio. Mu fondò diverse colonie tra cui l’impero coloniale di Mayax in America, l’impero Uighur nell’Asia centrale e nell’est Europeo e il regno dei Naga nell’Asia meridionale. Secondo le tradizioni degli abitanti di Mu, la cui terra esisteva già 50.000 anni fa, l’uomo fece la sua comparsa su questo continente. Nel periodo di massimo sviluppo per gli abitanti di Mu, la parte meridionale del continente fu sconvolta da catastrofi vulcaniche e da maremoti. Dopo questo periodo di instabilità geologica, la vita su Mu riprese e vennero ricostruite le città e i templi. Tuttavia, quando la precedente catastrofe sembrava già dimenticata, il continente Mu, circa 13.000 anni fa (poco dopo la stessa sorte sarebbe toccata ad Atlantide), fu distrutto definitivamente, inabissandosi. Lo sprofondamento causò un immenso maremoto che sconvolse tutto il pianeta. Pochi sopravvissero alla tragedia, che si salvarono sulle odierne isole del pacifico, ultimi residui del continente Mu. I superstiti si imbarbarirono presto, creando solomiti e leggende sul loro glorioso passato.
Churchward, con l’utilizzo delle tavolette e di altre fonti (quali il Manoscritto troano, il Codex cortesianus, il Manoscritto di Lhasa, le iscrizioni del tempio di Uxmal nello Yucatàn, le iscrizioni del tempio di Xochicalo a 96 Km a sud – ovest di Città del Messico, il Ramayana ecc…) tradotte anche in modo molto particolare (qui faccio riferimento specialmente alle fonti classiche), non solo ha svelato al mondo l’antica storia del continente Mu e dell’origine dell’uomo e della terra, ma ha anche costituito una scienza geologica alternativa a quella tradizionale basandosi sulle conoscenze millenarie che gli abitanti di Mu avevano accumulato in materia.
L'ira degli dei, la forza della natura
Secondo le leggende, ci fu un tempo in cui le civiltà di Atlantide e di Mu divennero talmente potenti da mettersi in competizione con gli dei che, per punizione, ne provocarono la distruzione. Non ci sono prove che Atlantide e Mu non siano altro che un mito. In passato gli accademici ne hanno sempre avverso l'esistenza, anche per non mettere in discussione la data della creazione del mondo secondo la Genesi, calcolata Del 3760 a.C.
Oggi, secondo la scienza ufficiale, sul fondo degli oceani non ci sono tracce di cataclismi di tale portata. Ma, anche se ciò fosse vero, resta comunque da spiegare come mai nei miti e nelle leggende di tutte le civiltà si parla dei superstiti di un antico popolo la cui terra è stata distrutta da un cataclisma.
Il libro di Mormon
Pubblicato nel 1830, il Libro di Mormon rappresenta una vera a propria seconda Bibbia per la setta dei Mormoni. Narra dell'incontro avvenuto nel 1815 tra Joseph Smith, un contadino quindicenne dell'Ontario e l'angelo dal nome Moroni, che gli mostrò il nascondiglio di alcune antiche tavole scritte in una lingua ignota. Smith, grazie all'ispirazione dell'angelo Moroni, riuscì a tradurre completamente le iscrizioni contenute nelle tavole, nelle quali si narra di un cataclisma che interessò tutte le terre, provocando la distruzione e l'inabissamento di molte città e di interi popoli, i cui superstiti trovarono rifugio in quello che chiamarono "il paese di Abbondanza". Sempre secondo Smith, giunti in questa nuova terra fondarono templi e città, tra cui Palenque e Machu Picchu. Anche se nel testo Atlantide e Mu non sono mai menzionate, le analogie risultano evidenti. Oggi la Chiesa dei Mormoni conta in tutto il mondo oltre dodici milioni di fedeli residenti soprattutto negli Stati Uniti d'America.