Atlantide nell'Oceano Atlantico
Traccia tratta dai dialoghi di Platone Timeo e Crizia, scritto intorno al 360 a.c.
Platone parla per la prima volta di Atlantide nel Timeo:
« Innanzi a quella foce stretta che si chiama colonne d'Ercole, c'era un'isola. E quest'isola era più grande della Libia e dell'Asia insieme, e da essa si poteva passare ad altre isole e da queste alla terraferma di fronte. [...] In tempi posteriori [...], essendo succeduti terremoti e cataclismi straordinari, nel volgere di un giorno e di una brutta notte [...] tutto in massa si sprofondò sotto terra, e l'isola Atlantide similmente ingoiata dal mare scomparve. »
(Platone, Timeo, Capitolo III.)
Platone parla per la prima volta di Atlantide nel Timeo:
« Innanzi a quella foce stretta che si chiama colonne d'Ercole, c'era un'isola. E quest'isola era più grande della Libia e dell'Asia insieme, e da essa si poteva passare ad altre isole e da queste alla terraferma di fronte. [...] In tempi posteriori [...], essendo succeduti terremoti e cataclismi straordinari, nel volgere di un giorno e di una brutta notte [...] tutto in massa si sprofondò sotto terra, e l'isola Atlantide similmente ingoiata dal mare scomparve. »
(Platone, Timeo, Capitolo III.)
Le informazioni giunte fino a noi tratte da Platone sono alla base della teoria che posizionerebbe l'isola leggendaria in una posizione mediana fra il continente africano e l'america centrale, all'altezza del meridiano corrispondente allo stretto di Gibilterra, in quanto gli storici concordano nel fra corrispondere le Colonne d'Ercole , che nella civiltà greca rappresentavano il limite del mondo conosciuto, con lo stretto di Gibilterra
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Questa scrittura proviene dal primo dei tre libri che Platone doveva dedicare ad Atlantide, tutto questo è stato riportato da una delle pagine del "Timeo", basandosi sulle notizie raccolte in Egitto dal legislatore ateniese Solone. Si narra che durante uno dei suoi viaggi in Egitto, trovò ,inciso sulle mura del tempio di Medinet Habu, delle iscrizioni che si riferivano a fatti accaduti migliaia di anni prima, scritte che erano state fatte eseguire dal Faraone Ramsete III. Solone ormai certo di trovarsi davanti ad importantissimi documenti storici si fece tradurre il testo in Greco. Ma la morte impedì al legislatore l'utilizzo degli appunti che pervennero poi a Platone.Il filosofo però non del tutto soddisfatto e forse anche un pò scettico, decise di recarsi egli stesso in Egitto alla ricercare di altre notizie e testimonianze.
Secondo gli studi di Platone ,Atlantide fu fondata da Poseidone,egli divise la terra in 10 zone che regalò poi ai suoi figli maschi. Diede la priorità al figlio maggiore Atlante, e poi collocò il resto dei figli nelle aree che aveva donato loro. Ogni zona fu chiamata con il nome dei figli di Poseidone: Gadiro, Anfere, Euemone, Mneseo, Autoctono, Elasippo, Mestore, Azae e Diaprepe. La descrizione che ci ha lasciato Platone sulla topografia della città regale era basata sul cerchio. Ogni "capitale" era racchiusa in un anello di mura, alle quali succedeva un secondo cerchio di acqua, e poi ancora una larga fascia circolare di terra, ed ancora un altro cerchio d' acqua, poi terra, poi acqua, ed ancora terra.
Sulle zone occupate dalle acque costruirono ponti che collegavano le terre tra loro, ed infine un largo canale che congiungeva il mare aperto con il primo cerchio d' acqua, in modo che le navi potessero accedervi come in un porto.
Secondo gli studi di Platone ,Atlantide fu fondata da Poseidone,egli divise la terra in 10 zone che regalò poi ai suoi figli maschi. Diede la priorità al figlio maggiore Atlante, e poi collocò il resto dei figli nelle aree che aveva donato loro. Ogni zona fu chiamata con il nome dei figli di Poseidone: Gadiro, Anfere, Euemone, Mneseo, Autoctono, Elasippo, Mestore, Azae e Diaprepe. La descrizione che ci ha lasciato Platone sulla topografia della città regale era basata sul cerchio. Ogni "capitale" era racchiusa in un anello di mura, alle quali succedeva un secondo cerchio di acqua, e poi ancora una larga fascia circolare di terra, ed ancora un altro cerchio d' acqua, poi terra, poi acqua, ed ancora terra.
Sulle zone occupate dalle acque costruirono ponti che collegavano le terre tra loro, ed infine un largo canale che congiungeva il mare aperto con il primo cerchio d' acqua, in modo che le navi potessero accedervi come in un porto.
Egitto e Impero Inca, i figli di Atlantide?
Oltre ai dialoghi di Platone vi sono ulteriori possibili prove che portano a collocare Atlantide nel mezzo dell'oceano Atlantico, prove che portano a pensare a una possibile discendenza di sangue fra il progredito popolo Atlantideo e due fra le più antiche civiltà oggi conosciute..
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Gli antichi egizi (Africa) e la civiltà pre-Incas/Incas (Sud America) si sono evolute ai lati opposti del globo.
Secondo l’archeologia ufficiale, non sono mai state in contatto. Anche se questo può essere vero, devono comunque avere necessariamente avuto una origine comune. Entrambe le culture “misteriosamente” possedevano la stessa sorprendentemente, si potrebbe dire identica, arte antica, come l’architettura, il simbolismo, la mitologia religione compresa. Studiosi di epoca vittoriana, di fronte a questo enigma, hanno concluso che entrambe le culture devono essere state figlie di una stessa civiltà comune, che poi si è divisa e sparsa su tutta la Terra, cioè dalla civiltà Atlantidea. Oggi, i paralleli egizi/Inca, sono ostinatamente ignorati dagli studiosi occidentali, in alcun casi anche soppressi. Sono molte le analogie sconcertanti irrisolte, che collegano gli antichi Egizi e gli antichi pre-Incas/Incas, anche se separate dall’oceano Atlantico. Entrambe le culture hanno ereditato la stessa alta sapienza dalla stessa fonte, da una “civiltà madre” ormai perduta nella storia, anzi direi ignorata. Gli studiosi vittoriani chiamarono questo comune genitore delle due civiltà “Atlantis”, o Atlantide, come fu definita da Platone. Oggi, “l’establishment” degli studiosi rifiuta, non a caso con particolare ostilità, l’idea che sia esistita la civiltà di Atlantide, mentre sono evidenti i paralleli di queste due civiltà, editarie della cultura Atlantidea, come quella Egizia /Incas e Pre-incas, ma l’ evidente collegamento viene ignorato. Eppure questi stessi paralleli non furono ignorati dagli studiosi vittoriani, come mai? Infatti, le più brillanti menti scientifiche del passato credevano che Atlantide fosse stata una civiltà reale, ed ecco il perché, di seguito elencheremo i punti comuni fra le due lontanissime civiltà: 1.Piramidi Sia gli Egizi che gli Incas/Pre-Incas, costruirono piramidi di pietra e piramidi allineate con i punti cardinali. 2. Mummie Sia gli Egizi che gli Incas/Pre-Incas mummificavano i loro morti, a simboleggiare la vita dopo la morte. Le mummie furono sepolte dentro le piramidi, (esclusa quella di Cheope in Egitto, per altri motivi) spesso con offerte di cibo e oggetti personali. Entrambe le culture credevano nella vita oltre la morte. 3.Mummie con le braccia incrociate In entrambe le culture, sia gli Egiziani che gli Incas/Pre-Incas, venivano deposti con le braccia incrociate, un costante rituale, per mostrare lo stato di “equilibrio” a simboleggiare lo spirito dell’ uomo che lascia il corpo fisico, dopo aver vissuto una vita terrena equilibrata. Le braccia incrociate quindi indicano gli opposti equilibri, sinistra-destra o dualismo. 4. Maschere Funebri d’Oro Sia gli Egizi che gli Incas / PRE-Incas … collocavano maschere d’oro sul viso dei loro morti, a simboleggiare il loro entrare di nuovo nell’eternità, “l’altra parte” del velo, la casa più alta nei cieli, che è eterna e spirituale, a differenza di quella terrena, che è temporanea e fisica. Questo trasmette anche in senso alchemico l’idea che, mentre erano qui, queste anime eterne assunsero la guida in forma umana, trasformandola in oro. 5. Collane con animali antitetici In entrambi i casi gli egizi e gli Incas/Pre-Incas, adornavano i loro morti con collane d’oro le cui estremità sono formate da teste di animali gemelli, rivolti verso l’esterno, a simboleggiare il nostro potere interiore, che può aiutarci al passaggio da uno spirito collettivo animale ad umano. Questa trasformazione è il simbolo del passaggio, della trasformazione interiore della coscienza, ciò che l’alchimia definisce con trasmutazione, il passaggio dal piombo all’oro, ma in senso evolutivo, non materiale. + 6. Costruzioni in pietra Simile Gli antichi Egizi e gli Incas/Pre-Incas, hanno costruito muri in pietra molto simili nel dettaglio, persino le escrescenze nelle pietre, I rigonfiamenti nell’intaglio sono simili, (vedi foto sopra). Come si può spiegare questo, se non attraverso una origine comune? 7. Precisione e pietra Gli antichi Egizi e gli Incas/Pre-Incas, creavano tagli di pietra molto precisi e molto simili nelle loro mura, tali che un pezzo di carta non può penetrare tra le pietre. Anche questo per le due civiltà simboleggia il tentativo di ottenere la perfezione, o la vicinanza alla perfezione, cercando di portare l’essere umano, più vicino alla nostra casa spirituale celeste e alla eterna fonte. 8.Porte Trapezoidali Entrambe le civiltà Egizie e Incas/ Pre-Incas, costruirono portali a trapezio, a significare il progresso spirituale verso l’alto. Il trapezio è simile a un triangolo, che denota ascensione e trascendenza spirituale. Il portale trapezoidale viene utilizzato da molte culture antiche. Si riferisce ad una sorta di umanità futuristica, condizione umana già verificatasi in un lontano passato, quando la gente era calma e avevano raggiunto il nirvana, questo portale è il simbolo della saggezza che viene dall’alto, una tempo posseduta dai nostri antenati. Sia gli Egizi che gli Incas/Pre-Incas, inserivano dei serpenti in modo simmetrico sopra l’ingresso trapezoidale delle porte dei loro templi. L’idea di bilanciare le energie opposte è ben rappresentata, tramite questi animali gemelli, in pose simmetriche equilibrate. Questa immagine degli “opposti bilanciati” sembra essere “l’idea” che viene insegnata all’interno dell’edificio, entrando attraverso queste porte. 9.Teschi Allungati Entrambe le civiltà Eglizi Incas/Pre-Incas, allungavano i loro teschi e quelli dei loro figli, per affinare i loro sensi e migliorare la visione spirituale. Questa pratica apparentemente bizzarra, non ha fatto sollevare le sopracciglia degli studiosi moderni, o non così tanto come si dovrebbe. 10.Gli Obelischi (con geroglifici) Gli antichi Egizi e gli Incas/Pre-Incas, hanno costruito ed eretto obelischi sacri come dispositivi di profondo potere maschile, simboleggiando la fertilità, la nascita, la longevità, la forza. Avevano grande riverenza per gli obelischi: erano tra i luoghi più venerati. 11.I Templi a prova di terremoto. Entrambe le Civiltà Egizia Incas/Pre-incas, hanno costruito edifici antisismici utilizzando lo stesso design inclinato verso l’interno, che ha resistito alla prova del tempo. 12.La Religione Solare Egli e Incas/Pre-Incas, hanno usato il simbolismo solare come parte definitiva della loro religione, in modo quasi identico. In Egitto la divinità solare era Ra, in Perù la divinità solare era Inti. In entrambe le culture, la divinità solare, il Sole, è un simbolo dell’anima. Un eterno Sole divino. Significa che ognuno di noi in quanto è anche spirito, è parte di quel Sole Divino, e che volontariamente siamo incarnati nella materia, anche se ora abbiamo una sorta di amnesia del nostro vero Sé spirituale, perdendo temporaneamente la strada di casa. 13.Parallelismi del Simbolo Solare Egizi e Incas/Pre-incas, usavano divinità animali in pose simmetriche, fiancheggiando un emblema solare centrale. Proprio come il sole stabilisce un perfetto equilibrio tra inverno ed estate, il freddo e le stagioni calde estreme, quindi è fondamentale per i nostri soli interni (il Sole simboleggia la nostra anima eterna , cioè il nostro Sé) per equilibrare le nostre energie positive e negative, esortando a tenere a bada, gli istinti, gli appetiti di varia natura ecc.. al fine di rimanere in equilibrio e in armonia con la natura. 14. Animali sulla fronte. In entrambi i casi, Egizi e Incas/Pre-Incas, usavano motivi decorativi da inserire sulla fronte, per evocare il potere del Terzo Occhio. Entrambe le culture avevano capito e sapevano, che possiamo creare uno stato di trance in cui possiamo “risvegliare” il nostro occhio interiore, o Terzo Occhio, un simbolo spirituale di illuminazione, esistente all’altezza della fronte, nell’intraciglio, come espressione della Ghiandola Pineale, esattamente dove l’animale attraversa i due mondi, immanente e trascendente. 15. Croce Simbolo (Chakana/ Ankh) Eglizia e Incas/Pre-Incas, usavano motivi costruttivi a gradini, a simboleggiare la graduale ascesa dell’iniziato, il suo viaggio da uomo inferiore ad asceso. Come Roma non fu costruita in un giorno, allo stesso modo, non troverete il vostro “Cristo dentro” o il “Buddha dentro” in un giorno. L’ascensione richiede tempo e impegno. 16. “Il Trittico” Templi a tre porte (Indica la Stessa Religione) Egizi e Incas/Pre-incas, costruirono gli stessi templi con un motivo Trittico. Il design Trittico è un fenomeno architettonico mondiale che abbellisce le facciate dei templi, e che simboleggia la stessa religione universale praticata in tutto il mondo antico. La religione si basa sullo stesso “equilibrio degli opposti”. Le porte doppie esterne simboleggiano gli opposti (lato sinistro/destro, o temporanea poca consapevolezza dell’esistenza) mentre la porta centrale simboleggia il punto centrale dell’eternità, o Sé superiore centrato ed eterno). Lo stile Trittico fu poi ereditato dai costruttori di cattedrali gotiche, e dalla massoneria. 17. Le chiusure metalliche Le due Civiltà, Egizia e Incas/Pre-Incas, scolpivano pietre che venivano strettamente legate e montate con l’uso di fermagli metallici. Quali sono le probabilità che questa tecnica si sia evoluta, in migliaia di anni di evoluzione umana, nello stesso esatto periodo di tempo dalle parti opposte del globo? 18. Il Dio Icon Entrambe Egizi e Incas/Pre-Incas veneravano il Dio Icon, che è niente di meno che il crocifisso perduto dell’antica religione universale, non ancora documentato dagli studiosi. il simbolo del Dio Icon si trova ovunque in tutto il mondo antico, simboleggia l’essere umano perfetto. 19. Il Perfezionamento, degli edifici obliqui (a prova di terremoto) Entrambi, sia Egizi che Incas/Pre-Incas, costruirono edifici simili, tombe inclinate e templi verso l’interno. 20.Bare e antropoide Egizi e Incas/Pre-Incas, facevano bare antropomorfe ai loro defunti, progettate per il dio locale o l’eroe, che aveva sfidato la morte e che aveva vissuto per raccontarlo, come esempio da seguire, poiché noi tutti dobbiamo sfidare la morte (alla fine) per cercare e trovare la vera eternità. 21.Terzo Occhio o Cerchio Solare sulla fronte Egizi e antichi Incas/Pre-Incas, raffiguravano il cerchio sulla fronte dell’uomo, indica dove è il Terzo Occhio. In seguito, secondo la mitologia greca e romana, fu accostato ad una razza primordiale di giganti, ognuno con un solo occhio in mezzo alla fronte. 22. Immagine Solare associata al cerchio a simboleggiare il Terzo Occhio Egizi e Incas/Pre-Incas, decoravano il Terzo Occhio o con il cerchio, simboleggia l’immaginario del sole. Il Sole o Logos Solare, è come un occhio nei cieli, molte antiche civiltà raffiguravano il sole come un occhio, non solo gli egizi o gli Incas. 23.Simboli occhio unico Egizi e Incas/ Pre-Incas, usavano associare, e raffigurare il Sole, ad un cerchio, o ad un occhio e viceversa. Entrambe le culture sapevano che il singolo Occhio o Terzo Occhio della Mente, vede il Sole interiore (Spirito interno). 24.Architettura megalitica Egizi e Incas/Pre-Incas, costruirono i loro templi più importanti con pietre massicce ognuno del peso di centinaia di tonnellate. 25. Barche Reed Entrambi Egizi e Incas/Pre-Incas, hanno costruito imbarcazioni di canne parallele. 26. Divinità Galleggianti Egizi ed Incas/Pre-Incas, raffigurando divinità galleggianti. 27.Simboli fallici Sia gli Egizi che gli Incas/Pre-Incas, raffiguravano con simboli fallici, associati la fertilità. 28.Spirali Egizi e Incas/Pre-Incas, raffiguravano spirali per simboleggiare il nostro ingresso e l’uscita da mondi spirituali, a quelli materiali, mondi che comprendono entrambi i lati del nostro eterno essere. 29.Elaborati templi Sia gli Egizi che gli Incas/Pre-Incas, progettavano costruzioni e templi dall’aspetto molto simile. 30.Serpenti simmetrici e bilanciamento Egizi e Incas/Pre-Incas, usavano la simmetria in gran parte della loro arte, il bilanciamento sinistra-destra. Il serpente spesso era usato in pose simmetriche. 31. Artigianato da Maestro Egizi e Incas/Pre-Incas usavano stili molto simili, per lavorare la pietra. 32. Arte e Simmetria Entrambi le culture, Egizia e Incas/Pre-Inca, si sono concentrate in modo molto simile sulla simmetria e sul simbolismo definito esoterico. 33. Geroglifici e Arte Egizi e Incas/Pre-Incas raffiguravano la divinità solare come un cerchio con un punto nel mezzo, che era anche un simbolo del Sé in entrambe le culture. |
Le prove dell’esistenza di una antica civiltà che in un tempo remoto univa tutte le culture del pianeta, cioè il perduto continente di Atlantide è una realtà.
Le civiltà degli Incas ed Egizia ne sono la prova, poiché davvero e profondamente simili. Dopo aver scoperto molti di questi parallelismi, gli studiosi vittoriani credevano che le due culture fossero figlie della stessa cultura ancestrale, cioè quella cultura Madre che Platone chiamava Atlantide.
Platone e alcuni storici classici, credevano all’esistenza di Atlantide, che questa antica civiltà sprofondò nell’oceano Atlantico, a seguito di una catastrofe, lasciando alle sue spalle avamposti su entrambi i lati dell’oceano Atlantico, conservando la cultura d’origine. Ne gli Egiziani né gli Inca erano in contatto l’uno con l’altro, ma tuttavia entrambi condivisero un patrimonio comune. Gli studiosi occidentali e le istituzioni accademiche hanno gravemente ignorato tutto questo, dobbiamo ricordare che questi paralleli egizi/Inca erano semplici da comprendere, come lo fu in passato per gli studiosi vittoriani.
Questi parallelismi vengono ignorati perchè gli storici moderni sono bloccati in un particolare paradigma che vede la nostra società come l’apice e il culmine della storia umana. Essi considerano la storia come un processo evolutivo lineare, da uomo delle caverne alla civiltà altamente tecnologica di oggi, che nelle loro menti è quella “suprema”. Bloccati quindi in questa idea “evolutiva” è molto difficile per loro accettare che nel profondo passato remoto esisteva una civiltà o una Età D’oro con una popolazione molto più avanzata della nostra, sia spiritualmente, psicologicamente e tecnologicamente, in grado di fare cose che noi non possiamo fare neanche con i mezzi più moderni. L’evoluzione culturale è la lente attraverso cui vediamo la nostra realtà, che ci fa respingere qualsiasi prova anomala, cercando di trovare spiegazioni plausibili per qualsiasi prova che non vive o non coincide con questo tipo di realtà.
è quindi estremamente difficile accettare che una volta esisteva una civiltà altamente sofisticata, “Golden Age” o età D’oro sulla terra, nella preistoria remota. Questa civiltà terminò bruscamente, abbracciando purtroppo valori involutivi auto-distruttivi che la portò alla catastrofe, come stiamo facendo nella nostra epoca, ma lasciando comunque dietro di se una dottrina spirituale potentemente avanzata, che fu poi ereditata dalle civiltà che conosciamo come Egizi, Maya, Atzechi ecc… Le prime culture antiche del mondo, praticavano questa dottrina spirituale, o religione universale tramite un processo, che dagli accademici vittoriani era chiamato Iper-diffusionismo.Termine che ha assunto un significato peggiorativo nel 20 ° secolo, da parte dei media dell’establishment e dal mondo accademico moderno.
Iper-diffusionismo: è la teoria secondo cui tutte le culture hanno origine da una cultura Dell’età dell’Oro. Gli Iper-diffusionisti non negavano l’evoluzione parallela come originaria da una più antica e grande civiltà nel corso della storia, e che tutte le culture originavano da una sola cultura.
Le civiltà degli Incas ed Egizia ne sono la prova, poiché davvero e profondamente simili. Dopo aver scoperto molti di questi parallelismi, gli studiosi vittoriani credevano che le due culture fossero figlie della stessa cultura ancestrale, cioè quella cultura Madre che Platone chiamava Atlantide.
Platone e alcuni storici classici, credevano all’esistenza di Atlantide, che questa antica civiltà sprofondò nell’oceano Atlantico, a seguito di una catastrofe, lasciando alle sue spalle avamposti su entrambi i lati dell’oceano Atlantico, conservando la cultura d’origine. Ne gli Egiziani né gli Inca erano in contatto l’uno con l’altro, ma tuttavia entrambi condivisero un patrimonio comune. Gli studiosi occidentali e le istituzioni accademiche hanno gravemente ignorato tutto questo, dobbiamo ricordare che questi paralleli egizi/Inca erano semplici da comprendere, come lo fu in passato per gli studiosi vittoriani.
Questi parallelismi vengono ignorati perchè gli storici moderni sono bloccati in un particolare paradigma che vede la nostra società come l’apice e il culmine della storia umana. Essi considerano la storia come un processo evolutivo lineare, da uomo delle caverne alla civiltà altamente tecnologica di oggi, che nelle loro menti è quella “suprema”. Bloccati quindi in questa idea “evolutiva” è molto difficile per loro accettare che nel profondo passato remoto esisteva una civiltà o una Età D’oro con una popolazione molto più avanzata della nostra, sia spiritualmente, psicologicamente e tecnologicamente, in grado di fare cose che noi non possiamo fare neanche con i mezzi più moderni. L’evoluzione culturale è la lente attraverso cui vediamo la nostra realtà, che ci fa respingere qualsiasi prova anomala, cercando di trovare spiegazioni plausibili per qualsiasi prova che non vive o non coincide con questo tipo di realtà.
è quindi estremamente difficile accettare che una volta esisteva una civiltà altamente sofisticata, “Golden Age” o età D’oro sulla terra, nella preistoria remota. Questa civiltà terminò bruscamente, abbracciando purtroppo valori involutivi auto-distruttivi che la portò alla catastrofe, come stiamo facendo nella nostra epoca, ma lasciando comunque dietro di se una dottrina spirituale potentemente avanzata, che fu poi ereditata dalle civiltà che conosciamo come Egizi, Maya, Atzechi ecc… Le prime culture antiche del mondo, praticavano questa dottrina spirituale, o religione universale tramite un processo, che dagli accademici vittoriani era chiamato Iper-diffusionismo.Termine che ha assunto un significato peggiorativo nel 20 ° secolo, da parte dei media dell’establishment e dal mondo accademico moderno.
Iper-diffusionismo: è la teoria secondo cui tutte le culture hanno origine da una cultura Dell’età dell’Oro. Gli Iper-diffusionisti non negavano l’evoluzione parallela come originaria da una più antica e grande civiltà nel corso della storia, e che tutte le culture originavano da una sola cultura.